Sono nato a Feltre il 14 maggio del 1981, ho studiato come perito informatico e poi ho iniziato a lavorare per conto di un’azienda impegnata nel commercio all’ingrosso di materiale elettrico. Mi sono occupato dell’organizzazione commerciale, per poi diventare responsabile degli acquisti. Ho lavorato per circa 16 anni in questa realtà, poi ho cambiato completamente vita ed ho aperto un’azienda agricola.

«la terra è l’unica cosa che abbiamo e che va preservata al meglio per lasciare un mondo migliore»

Come è nato il tuo impiego/impegno per il territorio?

Fin da piccolo sentivo un legame ancestrale con la terra e con i nostri luoghi, così per anni ho fantasticato chiedendomi quale potesse essere il mio ruolo e cosa potevo fare per preservare l’ambiente in cui viviamo. Poi l’illuminazione, ho capito che lavorare la terra mi permetteva di starne a contatto e di proteggerla, di amarla, di accudirla, così ho iniziato ad accudire il mio primo vigneto.

Come lo hai strutturato e come si differenzia dalle altre offerte/progetti di settore?

Prima di tutto abbiamo messo in conversione al biologico l’intera azienda agricola. Così facendo possiamo garantire al nostro cliente il prodotto più genuino possibile, cercando e sperando che molte aziende agricole possano intraprendere la nostra strada, che non è per nulla impossibile come la propaganda vuol far apparire.

Quali sono le maggiori difficoltà che stai incontrando in questo percorso?

La difficoltà maggiore è sicuramente la parte burocratica. E’ davvero impegnativo gestire la mole immane di carte, regole e postille che ci vengono imposte. La seconda difficoltà è data dalla difficile collaborazione con le altre aziende agricole, c’è molta invidia e cattiveria. Ma non tutti sono così ottusi e quindi guardiamo al futuro e facciamo squadra con la nostra associazione di produttori biologici, Dolomiti Bio.

Quali invece le più grandi soddisfazioni?

La soddisfazione maggiore è data dalla nostra clientela, che è prettamente locale. Ottenere l’approvazione di un nostro prodotto direttamente da loro, ripaga di qualunque sforzo.

Quali sono le prospettive e quali gli obiettivi che ti poni oggi?

L’obiettivo principale è quello di completare la nostra sede aziendale con la cantina di vinificazione e il laboratorio per lavorare tutti i nostri prodotti. Un giorno ci piacerebbe anche sviluppare la parte di accoglienza in azienda con un b&b e con un agriturismo… Vedremo!

Ti senti un custode del tuo territorio? Perché?

Mi sento un custode del nostro territorio perché ogni nostra azione tende alla cura e all’amore per la terra, che è l’unica cosa che abbiamo e che va preservata al meglio per lasciare un mondo migliore a chi verrà dopo di noi.

Spazio ai ringraziamenti:

Ringrazio tutti i nostri clienti perché sono il nostro stimolo quotidiano e perché grazie ai loro consigli possiamo ogni giorno costruire una piccola realtà che rispecchi sempre più le loro aspettative. Ringrazio anche il dottor Giovanni Alberton che ha creduto in noi fin dal primo giorno ed anche il nostro enologo Franco Dalla Rosa per la sua capacità di interpretare la nostra filosofia di vita.