L’uomo abita una Terra che in realtà è abitata da altri organismi. Ma è evidente che se cambiano le temperature, l’aria, la pioggia, il suolo, gli equilibri vengono alterati. Va tenuto conto che ci sono miliardi di virus in circolazione, che hanno origini diverse”, dice Giuseppe Miserotti, medico e membro di Isde (Associazione medici per l’ambiente).

Dagli anni Settanta nuove patologie sono apparse a un ritmo di una all’anno e ora sono 40 quelle che una generazione fa non si conoscevano. Per esempio l’uso dei pesticidi negli anni Sessanta ha fatto diminuire il numero dei vettori della malaria o della dengue nell’Africa sub sahariana, ma vent’anni dopo li ha fatti riemergere in altre zone.

Dagli anni Settanta nuove patologie sono apparse a un ritmo di una all’anno e ora sono 40 quelle che una generazione fa non si conoscevano. Per esempio l’uso dei pesticidi negli anni Sessanta ha fatto diminuire il numero dei vettori della malariao della dengue nell’Africa sub sahariana, ma vent’anni dopo li ha fatti riemergere in altre zone.

Inoltre grazie all’effetto serra i morbi posso trovare nuove ospitalità. La temperatura corporea dei pipistrelli è più alta della nostra, è di circa 40 gradi. Questo li protegge dagli effetti dei virus di cui sono portatori sani. Ma è chiaro che se il corpo umano a causa del calore ambientale diventa un luogo interessante, gli effetti sono diversi:

Le variazioni di pioggia e umidità, il riscaldamento, cambiano le interazioni tra le diverse componenti biologiche. Una prova è proprio il coronavirus, che ha fatto un salto di specie, passando dal pipistrello a noi, come per altro hanno fatto anche altre affezioni”, spiega Miserotti.

L’Oms ritiene che una delle più grandi conseguenze del cambiamento climatico sarà proprio l’alterazione dei processi di trasmissione di malattie infettive.

Gli effetti microbiologici potrebbero essere preoccupanti. Il nostro colon non è solo un contenitore per le feci, ma una macchina straordinaria che ospita milioni di batteri che, oltre a produrre serotonina, controllano la nostra digestione e ci proteggono contro le infezioni. Ma se la microbiologia del suolo viene alterata, cambierà anche quella del nostro intestino”, dice Miserotti.

Anche la distruzione della biodiversità è stata per esempio un grave errore, perché era il miglior sistema di controllo reciproco tra le diverse dimensioni biologiche.

“Nel nostro genoma ci sono tracce di antiche convivenze. Ma alla rapidità dei cambiamenti attuali, che noi stessi abbiamo provocato, non siamo preparati”, conclude Miserotti.

Paradossalmente, un effetto il coronavirus lo ha avuto. Secondo il Center for Research on energy and clean air, un ente che produce dati sull’inquinamento, le emissioni cinesi si sono ridotte di un quarto. E analisi dell’Iea (International Energy Agency) e dell’Opec, l’organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, il consumo dei fossili potrebbe dimezzarsi.

L’ipotesi di Gaiaideata dal chimico James Lovelock, che risale al 1972, sosteneva che la vita è basata sull’omeostasi, ovvero il mantenimento di valori costanti. Il che significa che se l’equilibrio si altera, qualcosa subentra per regolarlo. Non essendo noi capaci di farlo, il Pianeta ci pensa da solo.