Sono nato a Feltre il 25 febbraio del 1967. Ho frequentato la scuola agraria a Feltre e poi una serie di corsi di specializzazione in italiea e all’estero. Gestisco un vivaio biologico dedito soprattutto alla coltivazione di piante ottenute da semente antica e riproducibile. Faccio parte di alcune associazioni per la difesa della biodiversità e del coltivare sano

Come è nato il tuo impegno?

Grazie alla passione e all’amore per la mia terra e per i suoi frutti, ma anche perché mi sono reso conto che troppi cosidetti “modelli di sviluppo” stanno devastando terra, ambiente, paesaggio e salute.

Come lo hai strutturato e come si differenzia dalle altre offerte del settore?

Puntanto sulla salubrità, biodiversità e sulla tracciabilità. Ho rifiutato la chimica di sintesi i semi modificati e gli ormoni stimolanti.

Quali sono le maggiori difficoltà che incontri in questo percorso?

Difficoltà burocratiche, di accesso a finanziamenti (che ci sono) e, a volte, a far conoscere il mio lavoro

Quali invece le più grandi soddisfazioni?

L’apprezzamento da parte dei clienti, l’entusiasmo dei bambini, salvare varietà altrimenti scomparse e sperimentarne altre adatte al nostro territorio.

Quali sono le prospettive e quali gli obiettivi che ti poni oggi?

Far vivere la biodiversità, fornire cibo sano, prodotti sani e condividere semi, conoscenze, saperi ed entusiasmo.

Ti senti un custode del tuo territorio? Perché?

Perchè penso di tutelare, far conoscere, salvare, diffondere tipicità di questa terra che altrimenti sarebbero scomparse.